Non so se avete guardato il mini telefilm ieri sera su canale 5, "Come un delfino": ecco, questo è stato un esempio emblematico di come si costruisca una fobia nel corso della vita.
Il protagonista, Alessandro Dominici, interpretato dallo splendido Raul Bova, aveva da piccolo perso il padre, annegato in mare. Lui era solo un bambino e aveva fatto di tutto per salvarlo, aveva nuotato incessantemente per raggiungere il padre che annegava , ma non aveva abbastanza allenamento, il fiato era diventato sempre più corto e lui era dovuto risalire su in superficie...Era cresciuto con questo senso di colpa che lo aveva portato ad allenarsi sempre di più nel nuoto..ma il rimorso col tempo si trasformò in un male fisico...ed ecco che ancora la mente umana puo' esternare il rimuginio sottoforma di dolore fisico: non riusciva più a portare a termine una gara, un male al cuore lo costringeva a fermarsi ogni volta a metà, non riusciva ad arrivare fino alla fine!
Tutto rievocava il padre che moriva lentamente e lui non riusciva a raggiungerlo...la sua mente (ed ecco il ruolo protettivo della mente), gli aveva costruito un male fisico per "giustificare" il fatto che lui non potette quel giorno aiutare il padre...quel male fisico se l'era costruito col tempo, per fungere da corazza contro il senso di colpa diventato ormai insopportabile!!!
Il protagonista, Alessandro Dominici, interpretato dallo splendido Raul Bova, aveva da piccolo perso il padre, annegato in mare. Lui era solo un bambino e aveva fatto di tutto per salvarlo, aveva nuotato incessantemente per raggiungere il padre che annegava , ma non aveva abbastanza allenamento, il fiato era diventato sempre più corto e lui era dovuto risalire su in superficie...Era cresciuto con questo senso di colpa che lo aveva portato ad allenarsi sempre di più nel nuoto..ma il rimorso col tempo si trasformò in un male fisico...ed ecco che ancora la mente umana puo' esternare il rimuginio sottoforma di dolore fisico: non riusciva più a portare a termine una gara, un male al cuore lo costringeva a fermarsi ogni volta a metà, non riusciva ad arrivare fino alla fine!
Tutto rievocava il padre che moriva lentamente e lui non riusciva a raggiungerlo...la sua mente (ed ecco il ruolo protettivo della mente), gli aveva costruito un male fisico per "giustificare" il fatto che lui non potette quel giorno aiutare il padre...quel male fisico se l'era costruito col tempo, per fungere da corazza contro il senso di colpa diventato ormai insopportabile!!!
Ma grazie all'aiuto di giovani carcerati appassionati di nuoto di cui lui è allenatore, impara a capire come quel maledetto giorno fosse solo un bambino e che aveva fatto di tutto per salvarlo...allora il suo senso di colpa si trasformò in una sfida con se stesso...nella voglia di raggiungere la meta e niente lo avrebbe, stavolta, fermato!
Nella finale di nuoto, Alessandro, sotto gli occhi di tutti, impauriti per la sua salute, si butta in piscina e inizia a nuotare forte, forte come mai aveva fatto prima...e quando il suo cuore, (il suo senso di colpa) lo chiama ancora una volta nel bel mezzo della gara, lui si ferma come annegato sott'acqua, ma qualcosa in lui gli ricorda la verità, gli ricorda un bambino che nuota disperatamente, che ha fatto di tutto...e in un attimo balza dall'acqua sotto gli occhi stupiti di tutti, e per recuperare il tempo perso in apnea, nuota a delfino, con grandi salti incalzanti...il suo cuore stavolta glielo permette...gli permette di arrivare fino alla fine, fino al podio!
Nella finale di nuoto, Alessandro, sotto gli occhi di tutti, impauriti per la sua salute, si butta in piscina e inizia a nuotare forte, forte come mai aveva fatto prima...e quando il suo cuore, (il suo senso di colpa) lo chiama ancora una volta nel bel mezzo della gara, lui si ferma come annegato sott'acqua, ma qualcosa in lui gli ricorda la verità, gli ricorda un bambino che nuota disperatamente, che ha fatto di tutto...e in un attimo balza dall'acqua sotto gli occhi stupiti di tutti, e per recuperare il tempo perso in apnea, nuota a delfino, con grandi salti incalzanti...il suo cuore stavolta glielo permette...gli permette di arrivare fino alla fine, fino al podio!
Grande morale quella di questo film, che ci insegna come a volte per proteggerci ci costruiamo fobie, paure insensate, ostacoli...ci boicottiamo da soli nell'avanzare della vita,per paura di quello che c'è dopo o di quello che c'è stato prima, quando basta accettare e accettarci, perdonare e perdonarci per andare lontano, e a volte per essere i primi!!!
1 commento:
Non ho visto il telefilm, ma mi pare sia una morale deliziosa e da cui si possa davvero imparare tanto!
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