Sono un'esperta sognatrice e non amando l'aereo, faccio spesso viaggi con la fantasia: è molto più comodo e non si paga il biglietto! Ma quando c'è da stare a terra, faccio un lungo salto senza paracadute e a volte rschio di farmi davvero male! Sono un'incoerente di nascita: volevo uscire da mia madre, ma poi, mi sono legata attorno al collo il cordone ombelicale; anche adesso da adulta, voglio essere indipendente ma sono l'unica a stare ancora in casa dei miei! Ho una laurea in scienze giuridche e a breve una in legge, ma ho il sangue pieno di poesie e poco di articoli codicistici: ma la poesia la uso per sognare mentre la legge quando devo svegliarmi e stare con gli occhi aperti! Amo il bianco ma mi vedo bella se vestita di nero! Sono simpatica, ma il mio volto non dice questo a chi mi osserva! Non sono timida, ma il mio viso diventa spesso rosso! Al conrario di chi vuole fare diete prosciuganti, io faccio la dieta del gamberetto: vado al contrario e dico che vorrei ingrassare! Abiterei in città, nel frastuono delle auto e dei commercianti che litigano, degli universitari squattrinati in giro alla ricerca di un autobus, nella moltitudine della gente sotto le feste di Natale...ma poi, mi manca il mare e non c'è ricordo più dolce se non lui..amico mio! Ho 29 anni e sono una bambina capricciosa come la pizza che adoro! E se un giorno avrò un bambino, sento che saremo alla pari: non crescerò per aspettare lui!

24 maggio 2011

RICORDI TRA I BANCHI

Se mi giro indietro e ripercorro a ritroso la mia vita fino alle elementari, sento un profumo particolare, che riconoscerei tra mille: il profumo dei libri nuovi di scuola: quelli colorati che parevano libri di favola, con paragrafi piccolissimi che a noi bambini, invece, sembravano non finire mai; quelli i cui personaggi  parlavano tramite vignette e quelli che ancora ricordi, anche a distanza di anni! Quando tornavo a casa dalla libreria, coi testi nuovi, tutta entusiasta li aprivo nel mezzo e avvicinando il naso inspiravo profondamente, quasi a catturare quel profumo di carta nuova, che dopo le elementari, non ho mai più risentito!
Oggi i miei manualoni, sono scritti con caratteri da 11 e mettono quotidianamente a dura prova le mie cornee;  non hanno nessuna immagine; non sento odore di carta, ma di calda fotocopia appena sfornata dalle grinfie dell'addetta, sempre arrabbiata;  i paragrafi a volte mancano del tutto e devo costruirmeli da me insieme ai titoli alle volte: che noia mortale studiare diritto!!!
Meno volentieri invece, vorresti ricordare i giorni in cui, adducendo la solita scusa di aver dimenticato di scrivere i compiti sul diario, andavi a scuola senza aver studiato la poesia: ricordo un giorno, mentre la maestra interrogava gli altri prima di me, che io cercavo di memorizzarla velocemente, ma ahimè, imparai solo le prime due righe e lei mi tirò il libro in testa! Facevano delle vere e proprie torture all'epoca: una mia compagna di banco, nell'ora di matematica, veniva spesso chiamata alla lavagna, forse perchè era stata "sgamata" la sua simpatia nei confronti dell'amata materia, e se ne tornava al posto piangendo e mostrandomi tra le mani, ciocche di capelli appena estirpati dalla maestra pugile!
Ad  un altro fu presa la testa per capelli e fu fatta rimbalzare sul banco come un pallone da baseball: se ne venne il giorno dopo con un cerchio rosso in fronte: sembrava essersi convertito alla religione indù! E come dimenticare il povero M. che se ne venne una mattina con la fronte piena di lividi ( probabilmente era capitato anche lui sotto le zanne della maestra di matematica) che alla domanda della maestra di italiano su che cosa gli fosse accaduto, lui, traducendo dal dialetto all'italiano, rispose fiero: " mi sono ncasciato": ci rido ancora a crepapelle se ci penso! 
E lui, R.; che dire di lui. Si era innamorato di me, e forse troppo, dato che la sua pancia emetteva in mia presenza strani rumori e sfiati  da mera putrefazione; per non parlare di A.,il figlio dell'avvocato, anche lui invaghito di me: per far colpo, buttava a terra i pastelli di R. e gli rubava le cose. Un giorno R.litigò con A. dicendogli:"Ehi, che io non sono ricco come te!"...la maestra pugile agì allora giustamente e lanciò un ceffone ad A.;...e chi se la dimentica la sua faccia da schiaffi!
Che tenerezza pensare a loro: oggi sono esattamente gli stessi: R. operaio e lui, A., ha smesso di rubare pastelli e gomme e oggi fa l'avvocato, anche lui, come il padre!
E la prof. di matematica? La vedo girovagare in città, probabilmente godendo della pensione che percepisce dalla sua attività di pugile: e a distanza di anni...bhe...non ho ancora trovato il coraggio di fermarla per strada!

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